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martedì 5 marzo 2013

quaderni scolastici anni '50 - LO ZOO l'elefante e la tigre

Negli anni '50 del novecento i viaggi esotici non erano alla portata degli scolari delle scuole
elementari della Repubblica Italiana.  Repubblica da pochissimo nata sulle macerie del fascismo che, colonialista alle vongole, aveva lanciato l'Italia in un imperialismo della domenica che in quanto a stragi e massacri con i gas asfissianti nella nera Abissinia, non fu da meno delle altre potenze imperiali più accreditate.
Chi dalle campagne d'Afrca era tornato, forse qualche animale esotico lo aveva visto davvero e poteva magari raccontarne meraviglie, ma la gran parte della gente non immaginava neppure come potesse essere un elefante o un rinoceronte. Chi viveva in una grande città poteva avere la fortuna di visitare uno zoo oppure poteva andare al cinema e in qualche pellicola di Tarzan riconoscere il leone, la scimmia, la giraffa, ma chi viveva nelle periferie dello stivale doveva accontentarsi di sporadiche proiezioni di maciullate pellicole di tarzan nei cine-parrocch dell'epoca o di rarissimi arrivi del Circo equestre per vedere qualche spelacchiato vecchio leone pigramente saltare da uno sgabello all'altro. Avendo le monetine per entrarci, al cinema o al Circo.

Nei dintorni dell'accampamento per tutta la notte si udivano i ruggiti dei leoni incarcerati nelle gabbie e ci si doveva spesso accontentare di udirli i mitici animali feroci, senza riuscire a vederli.
La televisione non c'era e quando cominciò ad esserci apparve solo nelle case dei pochissimi, come del resto i libri illustrati, assenti nella case della stragrande maggioranza degli italiani,

I fumetti e i quaderni di scuola oltre a qualche sussidiario offrivano le immagini delle belve d'Africa democraticamente a tutti i bambini coscritti dall'obbligo scolastico. La quarta di copertina era ritagliabile e gli animali di carta leggerissima si reggevano a malapena sulle zampe fragili. Incollare su cartoncino le sagome richiedeva cartoncino e colla e nessuno ne aveva, neppure il maestro.

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