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sabato 10 febbraio 2018

classi sociali


Manca del tutto, in questa campagna elettorale, la lettura economica e sociale del paese e mancano, di conseguenza, programmi e progetti.
Mafia, evasione fiscale, debito pubblico, sanità sempre più costosa, lavoro, giovani che non avranno pensione, inquinamento, corruzione, analfabetismo dilagante, fuga dei cervelli – questi fra i problemi più gravi del Paese – non sono sull'agenda né dei comizi televisivi né delle “riunioni” elettorali. I dibattiti sono vuoti e incentrati su finti problemi (fake-news, ecc.) o tecnicismi procedurali, immagine speculare del desolante livello cui si è ridotta ogni opposizione nelle varie amministrazioni italiane.  
Mai si sente contestare nella sostanza le decisioni prese dalle giunte al potere; si ascoltano solo minuetti di maniera sulle “verifiche”, sul “numero legale”, sulla democratizzazione delle decisioni, con quello che significa.
Scomparsi i tempi in cui si condannava i governi per scelte sbagliate dietro le quali – spessissimo – si nascondono interessi privati o corruzione. Questa attività è demandata ormai alla sola magistratura, la contesa politica non se ne occupa più, se non per ridurre la capacità della magistratura di acclarare i fatti con lacci laccioli e allungamento dei tempi sino alle tanto attese prescrizioni.


E intanto il paese si impoverisce, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più numerosi e sempre più poveri, ma la politica ha altro da fare.

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